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Le Carte di Propp

Le fiabe della tradizione e la loro analisi strutturale 

Vladimir Propp,  ha confrontato molte fiabe e ha scoperto che in tutte è presente un numero limitato di motivi o temi fissi. Sussistono cioè personaggi o situazioni che esercitano nel racconto funzioni precise. Queste sono l'impalcatura, la struttura di fondo su cui viene poi costruita tutta la storia e inoltre si susseguono in modo quasi sempre identico all'interno di fiabe anche molto diverse. 

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La fiaba improvvisata
Introduzione alla fiaba, ambientazioni e personaggi classici, arco drammaturgico e sviluppo




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2º Anno - Il Personaggio Clown

Diciamo "Clown" e immediatamente pensiamo al Circo, ma i clowns erano anche gli artigiani del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare. Il Clown è un personaggio, certo, ma ognuno di noi possiede il suo. Ognuno di noi nasconde il suo lato naïf, la sua ingenuità, il suo candore. Il clown è capace di dire in pubblico, come se niente fosse, che "il Re è nudo". 

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1º Anno - Lo Spazio scenico

Ci muoviamo nello spazio e creiamo distanze fra noi e gli altri.

Di fronte a noi ci sono persone che interpretano i nostri movimenti.

Immediatamente quello nel quale ci muoviamo diventa uno spazio scenico

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1º Anno - Il Corpo

Le ossa, i muscoli, il sangue... ma anche la respirazione, lo sguardo, l'olfatto... 

La scoperta del corpo umano e delle sue enormi potenzialità espressive.

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1º Anno - La Voce

La usiamo costantemente, ma non sempre sappiamo come fare. 

Proponiamo qui una serie di strumenti e di esercizi per imparare a respirare e ad emettere il suono.

E tutti sono capaci di cantare!

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3º Anno - La Regia nell'Improvvisazione teatrale

Uno sguardo esterno, un coordinamento, un'architettura generale, uno sguardo d'insieme, una visione scenica... cos'è la regia teatrale? 

E si può fare una regia collettiva e per giunta sulla scena?

Possiamo essere i registi di noi stessi e di altri e, ascoltando, essere diretti da altri che con noi condividono la scena?

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2º Anno - Il personaggio nell'Improvvisazione teatrale

È l'incanto del teatro: tu, attore, vai verso un Altro che non sei mentre il pubblico crede in quello che sei. Sia tu che il pubblico state costruendo la storia di un Altro.

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1º Anno - Il gioco collettivo

Il gioco sta alla base di tutte le nostre azioni e relazioni. 

È in italiano che per identificare l'azione di un attore sulla scena utilizziamo il verbo "recitare". In inglese si usa "to play", in francese "jouer", in tedesco "spielen", tutti verbi che stanno per "giocare". 

Il teatro è quindi un gioco.

Durante questo corso impareremo a giocare, o piuttosto, impareremo di nuovo e con sempre maggiore consapevolezza. 

  • Studenti iscritti: 1
I Personaggi Minori

  • Studenti iscritti: 2
Teatro dell'assurdo

Teatro dell'assurdo. Tutto quello che c'è da sapere per conoscere, rielaborare e produrre drammaturgia in stile con il genere teatrale.

  • Docente: Daniele Marcori
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L'attore e la maschera nella Commedia dell'Arte

“Commedia degli Zanni”, “Commedia dei Buffoni”, “Commedia dell’Arte”. Siamo nella seconda metà del XVI secolo. Gli attori elevano il loro mestiere, fino allora considerato come basso ed infamante, al rango di arte portandolo in pochi anni dalle piazze ai luoghi di potere dell’epoca: le Corti europee.

 L’arte dell’attore viene riconosciuta, è riconosciuto il professionismo del teatro. Gli attori creano personaggi vicino ai caratteri della gente, rubano dei tipi alla vita quotidiana e li rendono accessibili ad ogni pubblico, li rendono universali e per questo li stilizzano, li rendono grotteschi. Usano per il loro scopo le maschere.

 Se un’espressione artistica nasce da un adattamento, da una stilizzazione della realtà, dalla ricerca di un pubblico e dalla necessità di coltivare i suoi gusti, così la Commedia dell’Arte propone dei tipi universali, dei linguaggi semplici e diretti, un teatro popolare che si rende presto universale.

  • Docente: FABIO MANGOLINI
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